Teatro

Ritorna «Report»: inchieste e teatro

Ritorna «Report»: inchieste e teatro

Attori comici al servizio dell'informazione. Milena Gabanelli torna stasera su Raitre con sei nuove inchieste di Report, promosso definitivamente in prima serata. Ad aprire ogni puntata ci sarà un monologo teatrale che evocherà il tema dell'inchiesta giornalistica. Toccherà ad Antonio Albanese, Angela Finocchiaro, Bebo Storti, Laura Curino, Davide Enia e Giuliana Musso far riflettere con qualche risata. Amara. Una serie di «good news», ovvero buone notizie, invece chiuderà la serata, «e sono le più difficili da trovare» precisa la stessa Gabanelli. Su sei temi di scottante attualità, la giornalista già si aspetta delle «grane» per almeno quattro puntate: quella sulla fecondazione artificiale, sui promotori finanziari, sulle privatizzazioni e sulla ricerca scientifica. «E' difficile andare fino in fondo ad ogni puntata in Italia - sottolinea - ricordo il caso delle Ferrovie e dei 60 miliardi che mi hanno chiesto». Ma si parte con l'Onu. «Siamo andati in Liberia, in Palestina, nel Sarawi, in Iraq e nel Kosovo - anticipa la Gabanelli - lì emerge tutto lo spreco e l'inefficienza di questa struttura, che è quello che vogliono alcuni Paesi». Davide Enia farà rivivere per l'occasione un bambino della Palermo del 1943, anno del bombardamento che in soli dieci minuti distrusse 180mila abitazioni e fece 1.500 vittime. «A dodici anni anche un bombardamento è bellissimo - anticipa il comico - e permette certe leggerezze». Sulle privatizzazioni Bebo Storti promette di far passare a molta gente la voglia di bere acqua, mentre Albanese ricorderà i brindisi al veleno del 1986, quando il vino veniva tagliato con il metanolo. Un monologo di Giuliana Musso metterà a confronto i parti ospedalizzati di oggi con quelli in casa di un tempo, per aprire la seconda puntata dedicata alla fecondazione artificiale. «Mostreremo punto per punto cosa cambia oggi rispetto ad un anno fa per una coppia che vuole accedere alla fecondazione artificiale in Italia» anticipa la Gabanelli. E a chi punta il dito su Report accusandolo di essere di parte su alcune questioni, la giornalista risponde: «Spesso la controparte che viene invitata a spiegare le sue ragioni si sottrae, in questo caso il ministro Prestigiacomo ancora non si è fatta sentire». Dopo queste affermazioni da parte di Milena Gabanelli, il portavoce del ministro annuncia che Prestigiacomo non concederà più l'intervista, dopo che lei stessa aveva fissato per martedì 14 settembre, a mezzogiorno, un incontro al ministero con la giornalista di «Report». A difendere questo esempio di giornalismo televisivo c'è anche il direttore di rete Paolo Ruffini: «Il giornalismo non può essere solo tesi a confronto. L'inchiesta deve arrivare a un risultato, partendo da alcune ipotesi, anche contrastanti, tutte da verificare». E' riuscita a portare a termine tutte le inchieste che ha trovato sulla sua strada, «ma mi piacerebbe farne una sui sindacati» conclude la Gabanelli. Poi lo stesso Ruffini aggiunge: «Quest'anno "Report" va solo in prima serata e anche per questo per loro è una bella scommessa, per la rete è la testimonianza di quanto il programma conti per Raitre e per la Rai tutta».